Andare a ritroso di decine d’anni nell’evoluzione dell’informatica aiuta a cogliere la portata di tante innovazioni che hanno profondamente trasformato le nostre vite. Qualunque possa essere la complessità dell’ambito esplorato (hardware, software o applicativo nel senso di “usi nuovi” del calcolatore), dietro ci sono sempre e comunque gruppi più o meno numerosi di persone che hanno contribuito al successo.
Accanto all’evoluzione, però, c’è stata anche una involuzione, per così dire: nella pagina dei “credits” delle applicazioni non compaiono più i nomi delle persone principali che hanno lavorato al progetto, ma solo i loghi delle aziende e l’immancabile attribuzione del Copyright.
È chiaro che i progetti attuali sono gestiti da team molto numerosi, specie se trattasi di progetti opensource o che integrano vaste componenti a codice aperto. Si è però perso, per così dire, quel senso di “appartenenza” sul software che c’era un tempo. Il discorso potrebbe diventare molto lungo, ma vale la pena fare qui solo due esempi: l’about box del Workspace Manager di NeXTstep 3.3 e il Finder di macOS 10.12 Sierra.
Nel primo è visibile la lista degli sviluppatori (e addirittura del designer), mentre nel secondo spariscono totalmente i nomi delle persone coinvolte.
Forse anche questo è un segno dei tempi.