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Telescrivente Lorenz LO15

Nei giorni scorsi è avvenuto un recupero molto particolare. Grazie alla donazione di un radioamatore del centro Italia (Lorenzo, I0TPU) è stata acquisita una splendida telescrivente Lorenz modello TO15.

La telescrivente Lorenz LO15 appena ritirata

La cassa di legno che la contiene è un po’ vissuta e all’interno è presente molta polvere, dunque sarà necessaria una delicata opera di pulizia e restauro sopratutto meccanica, per consentire il corretto funzionamento di leveraggi e trasmissioni.

Dettaglio sulla targhetta che indica il modello
La guida per il nastro perforato richiederà un lavoro accurato!
La Lorenz LO15 accanto alla Model 33 presso l’esposizione Bitold di Colleferro (Roma)

La Lorenz LO15 pesa circa 40Kg ed è attualmente esposta accanto alla Model 33, ospite della collezione Bitold di Colleferro (Roma).

IBM 5362

Durante la breve pausa del Natale 2018, è stato possibile recuperare un IBM 5362 con terminale 5291. Questo grosso calcolatore pesa circa 70KG e fa parte della linea System/36 lanciata da IBM nei primi Anni ’80. Monta un drive per floppy disk da 8″, due hard disk da 14″ e ha ben 512KB di RAM!

Purtroppo la macchina è stata recuperata in cattive condizioni di conservazione: ha preso molta polvere (e terriccio) oltre ad acqua piovana che, seppure non diretta, ha portato parecchia ruggine sui telai interni e sui connettori esterni.

Alcune immagini qui sotto aiutano ad avere una idea dello stato della macchina. Ora è stata collocata in un ambiente protetto, in attesa di avere tempo (molto tempo) e risorse per restaurarla. Probabilmente si inizierà con il recupero della tastiera che, malgrado lo stato in cui si trova, dovrebbe essere perfettamente recuperabile, a conferma della leggendaria robustezza del buon vecchio hardware IBM.

La tastiera coperta dal terriccio
I connettori del terminale 5291
La base del terminale 5291
I connettori sul retro sul computer 5362
Il frontale del 5362 (dopo una spazzolata sommaria)
Dettaglio del pannello di controllo
I due grossi dischi rigidi da 14″
La ruggine del telaio
Il retro del lettore foppy (a sinistra) e le schede logiche (a destra). L’alimentatore (in basso) è realizzato dalla Zanussi Elettromeccanica
Dettaglio sulle schede. Si noti il sensore di temperatura!
Vista dall’alto
Dettaglio sulle schede (molto sporche). Si notino i due moduli da 256KB.
La cinghia del floppy drive, decisamente provata.

Collaborazione MMCC – BitOld

Un proverbio africano recita più o meno così: “se vuoi andare lontano, vai insieme”. Senza voler scomodare saggezza e filosofia, è innegabile che una sana collaborazione è la chiave per raggiungere grandi risultati e il lavoro di più singoli è spesso ben più grande della somma algebrica di ciascun contributo.

Una panoramica dell’esposizione BitOld a Colleferro (Roma)

Da qualche mese è iniziata una collaborazione tra il MMCC e l’iniziativa BitOld ideata da Maurizio Candito e Stefano Capobussi, che curano una bella esposizione permanente di retrocomputing presso l’Istituto Tecnico “Stanislao Cannizzato” di Colleferro (Roma).

La prima collaborazione è squisitamente culturale: c’è un continuo scambio di informazioni, esperienze, consigli, documentazione al fine di ottimizzare e migliorare le attività di recupero e restauro delle macchine.

La seconda collaborazione più tangibile è lo scambio temporaneo di macchine per arricchire le due esposizione. Allo stato attuale, non esistendo una sede per il MMCC, alcune macchine della mia collezione sono visibili presso l’esposizione di BitOld. In particolare, sono oggi esposte una Teletype Model 33 ASR del 1963, una SPARCstation IPX e un MISTRAL 801, macchina molto rara prodotta in Italia (per la precisione a Latina, poco a sud di Roma).

La telescrivente Teletype Model 33 ASR del 1963 della collazione MMCC attualmente esposta al Bitold di Colleferro (Roma)
Il bellissimo Mistral 801

Nei prossimi articoli cercheremo di condividere un po’ di dettagli dell’esposizione BitOld, che comprende alcuni pezzi molto rari ma estremamente importanti nella storia dell’informatica. Una per tutte, la macchina Intel utilizzata nella progettazione dei futuri microprocessori.

A sinistra e al centro le macchine IBM di Bitold, mentre a sinistra è visibile “l’angolo Olivetti”, dedicato a questo importantissimo capitolo dell’informatica italiana.