Dopo aver smontato e pulito la tastiera, ho proseguito con la pulizia del mouse. L’operazione è stata ovviamente più semplice e rapida. A parte il guscio esterno, le parti più soggette ad accumulare sporcizia sono la pallina, i rulli dei sensori ottici e il capstan (o roller pinch), ovvero il rullo con molla che tiene in posizione la sfera di gomma pressata sui rulli dei sensori.
Lo smontaggio è stato abbastanza semplice, con sole quattro viti sul fondo del mouse e il guscio superiore che si è rimosso senza difficoltà. Curiosamente, il mouse mantiene lo stesso design della tastiera, con un profilo in gomma che costituisce la giunzione tra i due gusci superiore e inferiore.
Come dicevo, gli elementi da pulire sono stati la pallina e i rulli. Questi ultimi in particolare sono apparsi subito piuttosto sporchi, come di solito accade sui mouse meccanici.
La pallina è stata lavata con acqua e sapone neutro, rapidamente e senza abrasioni. Nella foto qui sotto è ancora visibile un po’ di sporcizia.
Il rullo in teflon che tiene in posizione la pallina si è pulito molto rapidamente con un po’ di sgrassatore. Nelle due foto successive è possibile vedere il “prima e il dopo”:
I rulli degli encoder ottici sono apparsi ossidati, arruginiti oltre che sporchi. Nell’immagine successiva è possibile vedere lo stato in cui sono stati trovati:
Ovviamente la pulizia con i detergenti ha dato scarsi risultati: è stata rimossa un po’ di polvere sedimentata, ma ovviamente non la ruggine. Ho provato a levigare lievemente e con molta attenzione utilizzando una spatolina metallica: lo strato di ossido superiore è stato rimosso senza difficoltà, ma è rimasto il danno alla cromatura del rullo.
Evidentemente la miscela di polvere, sporcizia e un po’ di umidità ha aggredito il metallo proprio in corrispondenza del contatto con la pallina di teflon. Inutile – mi sono detto – agire ulteriormente. Devo ancora valutare se utilizzare dei prodotti specifici per la pulizia del metallo, ma non essendo compromesso né l’utilizzo né l’estetica, per ora lascerò stare.
Un particolare, segno del perfezionismo dietro al lavoro di design e sviluppo della NeXT: il connettore proprietario del mouse riporta il logo dell’azienda, suggerendo all’utente di rivolgerlo verso l’alto per avere il corretto inserimento nella tastiera. Finezze alla Jobs, potremmo dire.
Osservando con attenzione il connettore, mi sono accorto che il pin centrale è leggermente storto. Vista la brutta esperienza con la tastiera e visto che questo leggero difetto non pregiudica né il collegamento elettrico né la funzionalità della periferica, anche in questo caso ho deciso di lasciare le cose come stanno e dunque di non intervenire.