Era il 20 Dicembre 1996: Apple acquisiva NeXT. Gli occhi del mondo erano puntati sul ritorno di Steve Jobs al timone dell’azienda fondata anni prima e grandi aspettative crebbero attorno alla fusione tra le tecnologie del Mac e del sistema operativo NeXTStep. In pochi anni arrivarono l’iPod, l’iMac, poi Mac OS X, poi portatili e desktop sempre migliori. Steve Jobs era riuscito nel miracolo di risollevare Apple. Nel 2007, undici anni dopo, Apple stravolge il mercato della telefonia con l’iPhone, l’anno successivo reinventa il mercato delle applicazioni (l’App Store venne lanciato nel luglio 2008) e nel 2010 con il lancio dell’iPad inventò il mercato dei tablet realmente utili.
A 20 anni da quella fusione, i risultati sono sotto gli occhi di tutti: macOS, iOS, tvOS e watchOS hanno tutti una base comune che affonda le radici in NeXTStep. A rileggere l’annuncio dell’acquisizione e dei piani strategici su MacOS, possiamo dire che tutte i buoni propositi si sono realizzati:
Our goal is a new OS that will set the standard for computing in the 21st Century. By blending Apple’s and NeXT’s advanced software (as you know, at the end of 1996 we entered into an agreement to acquire NeXT), we aim to create a software platform that breaks the barriers of current operating systems and will be able to take full advantage of the high performance microprocessors of the future. This OS should make it easy for developers to quickly create breakthrough applications, while providing you with the performance, reliability, speed, ease of use, and the greatly enhanced multimedia and Internet capabilities you’ll want in the 21st Century. Our first customer release of this new OS, intended for early adopters of new technology, is called Rhapsody, and should be ready within a year; with a full customer release slated for mid-1998.
Questo anniversario è anche l’occasione per sottolineare ancora una volta che “la storia si scrive alla fine”.
Infatti, nel 1995, Randall E. Stross scrisse nel libro STEVE JOBS & THE NeXT BIG THING che NeXT poteva essere considerata come il più grande fallimento dell’imprenditoria della Silicon Valley, avendo “bruciato” 125 milioni di dollari. N anni dopo che quell’affermazione è stata scritta, Apple comprò NeXT per 430 milioni di dollari, oltre tre volte l’investimento iniziale.